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E’ morto Licio Gelli

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Licio Gelli

Licio Gelli

AREZZO. 16 DIC. Licio Gelli è morto all’ età di 96 anni nella sua Villa Wanda, alle porte di Arezzo. Lascia quattro figli.

La salma di Licio Gelli sarà trasportata da villa Wanda alla chiesa della Misericordia, in pieno centro ad Arezzo. Qui sarà allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno domani a Pistoia alle 15.00. Licio Gelli sarà tumulato nella cappella di famiglia nel cimitero monumentale della Misericordia di Pistoia, dove già riposa la prima moglie, Wanda.

Licio Gelli era nato a Pistoia il 21 aprile 1919, a 18 anni si arruolò come volontario nelle “camicie nere” di Franco in Spagna. Fu fascista, repubblichino e poi partigiano.

Il 16 dicembre 1944 sposò Wanda Vannacci dalla quale ebbe quattro figli. Dopo la guerra si trasferisce in Sardegna e poi in Argentina.

Tornato in Italia comincia a lavorare nella fabbrica di materassi Permaflex e diventa direttore dello stabilimento di Frosinone. Poi diventa socio dei fratelli Lebole e proprietario dello stabilimento Gio.Le di Castiglion Fibocchi. Nel 1963 Gelli si iscrive alla massoneria.

Nel 1966 il Gran maestro Gamberini lo trasferisce alla loggia “Propaganda 2”, nata a fine Ottocento per permettere l’adesione riservata di personaggi pubblici. Nel 1975 si decide lo scioglimento della P2, che però grazie a Gelli, che da segretario diviene gran maestro, rinasce più forte. Quando, il 17 marzo 1981, i giudici milanesi Turone e Colombo, indagando sul crack Sindona, arrivano alle liste, per il mondo politico italiano fu un terremoto.

Negli elenchi ci sono quasi mille nomi tra cui ministri, parlamentari, finanzieri come Michele Sindona e Roberto Calvi, editori, giornalisti, militari, capi dei servizi segreti, prefetti, questori, magistrati e anche il nome di Berlusconi.

Il 22 maggio 1981 scatta il primo ordine di cattura per Gelli, ma lui è irreperibile e verrà arrestato a Ginevra il 13 settembre 1982.

Rinchiuso nel carcere di Champ Dollon, evade il 10 agosto 1983 e il 21 settembre 1987 si costituisce a Ginevra. Torna a Champ Dollon, che lascia il 17 febbraio 1988 estradato in Italia. L’11aprile ottiene la liberta’ provvisoria per motivi di salute.

Il 16 gennaio 1997 c’e’ un nuovo ordine di arresto, ma il ministero della Giustizia lo revoca: il reato di procacciamento di notizie riservate non era tra quelli per cui era stata concessa l’estradizione. Il 22 aprile 1998 la Cassazione conferma la condanna a 12 anni per il Crack del Banco Ambrosiano. Il 4 maggio Gelli e’ di nuovo irreperibile: la fuga dura più di quattro mesi.

Gli vengono concessi i domiciliari, che sconterà a Villa Wanda, la residenza dove è morto e che nell’ottobre 2013 gli venne sequestrata a conclusione di una indagine per un debito col fisco che gli viene restituita per prescrizione dei reati fiscali.

Ma Licio Gelli non è solo il Belfagor della situazione o il venerabile maestro. Nell’arco della sua vita ricevette, infatti, diverse onorificenze ed i titoli.

Per quanto riguarda le onorificenze Fu Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal 2 giugno 1966 al 29 luglio 2013 (revocata ope legis a seguito di interdizione perpetua dai pubblici uffici); Cavaliere di Gran croce dell’ordine del liberatore San Martín; Grand’ufficiale dell’ordine di San Silvestro Papa; Commendatore con placca dell’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; ricevette la Medaglia commemorativa della Divisione volontari del Littorio (guerra di Spagna 1936-1939).

Per i titoli: fu Maestro Venerabile dirigente di una Loggia Massonica (in questo caso la Loggia P2); Professore h.c. delle “Relazioni Umane” dell’Istituto Superiore Internazionale Americano – Delegazione di Buenos Aires; accreditato presso l’Ambasciata Argentina in Italia con le funzioni di Consigliere Economico e di Ministro Plenipotenziario per gli Affari Culturali “Itinerante”; Conte per decreto di S.M. il Re Umberto II (10 luglio 1980); Dottore h.c. in Scienze Finanziarie – Università Pro Deo di New York; Professore Associato dell’Università di Oradea (Romania); Cittadino Onorario della Città di Kudjianda – Repubblica del Tagikistan, ha ricoperto cariche diplomatiche internazionali; Accademico Emerito dell’Accademia “Città eterna” (Roma); membro dell’Accademia letteraria “Gli Incamminati” (Modigliana); Membro h.c. a vita dell’ “Unione Operatori Artisti Culturali” (Marigliano); Accademico dell’Accademia “Il Richiamo” (Foggia); Accademia “Oraziana” di Lettere, Scienze ed Arti (Roma); Presidente onorario dell’Accademia “Il Tetradramma” (Roma); Accademico dell’Accademia Internazionale “Pontzen” (Roma); Accademico Onorario dell’Accademia “Artisti Europei” (Salerno)

Licio Gelli fu anche autore di diversi testi, romanzi e poesie. Per questo ricordiamo: Come arrivare al successo (Aps); Frammenti di stelle: poesie; Gocce di rugiada; Poesie 1959-1999 (Laterza); Il falco: romanzo (Alkalea) e Farfalle. (nella foto: Licio Gelli ai tempi della P2)

Licio Gelli su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Licio_Gelli

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